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Storia
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Il ritorno delle donne sulle scene
L’opera di Pechino dominò tutto l’Ottocento e parte iniziale del Novecento, e si affermò gradualmente nell’intera Cina portando il suo messaggio politico e ideologico negli angoli più remoti e in tutti gli strati della popolazione.
A Shanghai ebbe un enorme successo, e il primo teatro in stile pechinese fu costruito nel 1866.
Ma la città costiera, conosciuta allora come “paradiso degli avventurieri dell’Estremo Oriente” e da sempre in antagonismo con la capitale, diede naturalmente vita a uno stile del tutto particolare, più flessibile e aperto di quello del nord, detto "stile meridionale dell’opera di Pechino” che, pur seguendo i canoni fondamentali di quel teatro, vi apportava estrosità e fantasie legate alle caratteristiche della gente del sud.
Fra le innovazioni che introdusse, ad esempio, fu l’uso di luci colorate, proiezioni di immagini su tendaggi e scenografie azionate meccanicamente; inoltre, a differenza di Pechino dove i teatri e le compagnie avevano amministrazioni separate, a Shanghai le compagnie venivano assunte stabilmente dai teatri.
La conseguenza più importante di tutto questo fu la comparsa delle attrici sui palcoscenici di Shanghai: attorno al 1875, nelle zone delle concessioni straniere, apparvero le prime interpreti femminili dell’opera di Pechino e l’usanza venne ben presto adottata in quanto l’impiego delle donne sulle scene – in genere ragazze comprate nelle zone povere della campagna – era più a buon mercato e anche maggiormente gradito al pubblico.
Nel 1894 venne fondato a Shanghai il primo teatro in cui si esibivano compagnie femminili chiamato il Favoloso Giardino del Tè: le attrici non solo interpretavano tutti i ruoli derivati da quello dan, ma presero a cimentarsi anche con i ruoli militari (quelli dal viso dipinto) e quelli maschili in genere.
Una tradizione che persiste tuttora.
Caratteristica dello “stile meridionale dell’opera di Pechino” fu la sua diffusione capillare mediante compagnie itineranti sui fiumi che si muovevano con barche sulle quali davano spettacolo, raggiungendo aree rurali, cittadine e luoghi dove non esistevano strutture teatrali.
Grazie a una situazione storica ed economica normalizzata e al miglioramento dei trasporti fluviali fra nord e sud, il teatro della capitale raggiunse ogni angolo del paese ponendosi come il maggior intrattenimento popolare fino alla fine del periodo Qing (1911).
