Storia
...1. Origini
Formazione scenica
...2. Epoca Tang

Formalmente parlando, il dramma Yuan era impostato in genere in modo abbastanza austero: dopo un'entrata-presentazione da parte dell'attore, la rappresentazione era suddivisa in quattro atti, aveva un solo protagonista - femminile o maschile, comunque interpretato da un uomo e che perlopiù era l'unico a cantare - mentre le parti minori erano sostenute da attori che recitavano solamente e fungevano da contorno.
Regole precise disciplinavano anche la musica, la lunghezza dei versi, le parole o le vocali sulle quali accentuare l'enfasi.
Solo più tardi, durante la dinastia Ming, il recitativo verrà equilibrato rispetto al canto.
Altra peculiarità, che permarrà nel tempo, è quella del tipo di recitazione: l'attore cinese non "si cala" mai nel personaggio, ma "si guarda" recitare, cioè ha sempre una sorta di "estraneità" nei confronti del personaggio che interpreta.

...3. Epoca Song
...4. Epoca Yuan
...5. Formazione scenica
...6. Epoca Ming
...7. Epoca Qing
...8. L'opera di Pechino
...9. Il dan e i "piedi di legno"

La derivazione dalle ballate e dai racconti dei cantastorie - dei quali si è già rilevata l'importanza - è chiara. Ecco come si apre, ad esempio, un testo di Guan Hanqing, La neve d'estate (Ba yue xue): l'attore-protagonista entra in scena e cantando racconta il proprio personaggio: "Io sono Zhou She. Dopo aver montato cavalli tutta la vita sono finito su un asino…"(vale a dire che è costretto a sposare una donna da poco).
Passa quindi alla terza persona e dice: "Ecco Zhou She che arriva alla casa della sua futura moglie".

.10. Simboli e regolamenti
.11. Teatri e loro gestione
.12. Apprendistato e........ .......categorie degli attori
.13. Il ritorno delle donne..... .......sulle scene
.14. Mei Lanfang Festa popolare del dragone, simbolo di forza e di vigore.
.15. Il Novecento

Ripassa alla prima persona e dice: "Sono giunto. Entro", il tutto con i dovuti cambi di voce, proprio come fa un cantastorie che nel presentare il suo racconto, accompagnandosi in genere con un piccolo tamburo, dialoga fra i vari personaggi, cambia voce e intonazione, gesti, espressione del volto e degli occhi.
Non solo, ma, ammiccando, cerca la complicità del pubblico: "Ah, ah! Vedi cosa fa lo sciocco!" Così il cantastorie e così l'attore sul palcoscenico che, a volte, s'interrompe per bere il tè portato da un servo di scena, per poi riprendere subito a recitare o a fare commenti con il pubblico.

.16. Influenza del teatro.... .......occidentale
.17. Primi autori cinesi
.18. Presente e passato: .......Guo Moruo
.19. Conferenza di Yan'an e.. .......teatro rivoluzionario

Oltre a Guan Hanqing, due altri autori del periodo Yuan meritano di essere ricordati, e uno in particolare, Ji Junxiang (data di nascita e morte dubbie), per la risonanza che ebbe in Europa una sua opera, L'orfano della famiglia Zhao (Zhaoshi guer). Mentre era in atto la penetrazione coloniale in Asia da parte delle grandi potenze occidentali, un gesuita olandese da più anni in Cina tradusse le parti parlate di questo testo, che cadde come la manna sulle nazioni europee dove imperava la moda delle cineserie: nel 1755 il testo, sia pur malinterpretato, fu rappresentato a Parigi, poi in Inghilterra, Germania, Russia, ed ebbe riduzioni da parte di Voltaire, Goethe e Metastasio.

.20. Riforme e mutamenti
.21. Brecht e Goldoni
.22. La rivoluzione culturale
.23. L'opera di Pechino..... .......non si addice a Otello
.24. Consumismo occidentale. ..... .e.ricerca di nuova cultura
.25. Epoche storiche
Festa popolare del leone, anch'esso simbolo di forza e di vigore.

L'altro autore cui si accennava è Li Qianfu (data di nascita e di morte dubbie) che scrisse La storia del cerchio di gesso alla quale si ispirò Bertolt Brecht per un suo lavoro dal titolo pressoché analogo.
Ciò che non si deve mai dimenticare nella storia del teatro cinese è la vastità del territorio, quindi le differenze fra etnia ed etnia, fra zona e zona, ad esempio quelle desertiche e fredde del settentrione e quelle calde e umide delle risaie del meridione: la storia del teatro cinese è un intersecarsi, fondersi, separarsi di motivi musicali, di canti, di gestualità, di influenze diversissime; ricordiamo che esistevano ben 360 opere locali.
Si aggiunga anche il momento storico particolare.
Così, mentre stava per concludersi la dominazione mongola e veniva meno la linfa che aveva alimentato il dramma Yuan, nato su musiche cupe e gravi, con strumenti musicali del nord, al sud trovava espressione un genere teatrale più lieve, più estroso e romantico, più estroverso come la gente di quei luoghi.